Il Comune di Montefalco realizza un progetto finalizzato alla reintroduzione di questi rapaci nel territorio.
I falchi, rapaci dai quali la città prese il nome, torneranno a popolare i cieli di Montefalco, centro umbro noto per il vino Sagrantino e per i dipinti di Benozzo Gozzoli, ma anche per avere ospitato Federico II di Svevia, abile cacciatore e falconiere. Proprio durante il soggiorno in città - tra il 1249 e il 1250 - Federico II, attratto anche dalla grande presenza di questi rapaci, utilizzati per la caccia, trasse ispirazione per scrivere la sua opera De ars venandi cum avibus.
Il Comune di Montefalco ha deciso di dare il via ad un progetto per riportare questi animali a Montefalco.
"Ci sembra importante - ha spiegato il sindaco, Valentino Valentini - reinserire nell'ecosistema i falchi, oggi non più presenti nel nostro territorio. Ma si tratta anche di una iniziativa di tipo culturale, legata al nome e alle radici della città.
Esperti sono quindi al lavoro ed e' stata chiesta la supervisione del Corpo forestale dello Stato.
Il progetto si concretizzerà entro breve, con l'arrivo a Montefalco di una coppia di falchi (della specie Gheppio) di un ventina di giorni di eta'.
Per 45 giorni saranno allevati in una gabbia di legno posta sulla torre civica.
Il sito internet permetterà di seguire le varie fasi della loro crescita.
Poi diventeranno autonomi e saranno liberati.
Sono già stati scelti anche i nomi: il maschio si chiamerà Federico, la femmina, Costanza, come la prima moglie di Federico II di Svevia.
E c'e' già attesa per il primogenito, che, quanto al nome, non potrà sottrarsi - ha scherzato il sindaco - ad un destino già segnato: si chiamerà, infatti, inevitabilmente, Sagrantino.